Sembra che il Governo di Francia non abbia per nulla gradito gli accordi intercorsi tra Madrid e Roma per aprire un corridoio aereo per i turisti in modo da salvare parte della prossima estate. Parigi critica l’assenza di di coordinamento tra i governi sul tema della riapertura delle frontiere e della riattivazione del trattato di Schengen.
Il Governo di Giuseppe Cinte ha pochi giorni fa annunciato che dal 3 giugno permetterà ai Paesi della Ue di volare in Italia, permettendo anche ai turisti l’ingresso nel nostro Paese senza doversi sottoporre a un periodo di quarantena di due settimane. La Spagna, invece, per la strada opposta, prorogando fino al 24 giugno lo stato d’emergenza, pur permettendo l’ingresso ai residenti e a chi ne abbia i requisiti, dietro a un confinamento di due settimane.
È una misura “anti-turisti”, perché gli unici a poter viaggiare verso la Spagna sono i residenti abituali. La misura taglia fuori anche chi non è residente in Spagna, ma è proprietario di una abitazione in Spagna, poiché il decreto legge reale spiega che “il possesso di un immobile non è sufficiente a motivare l’entrata sul territorio spagnolo”.
Il ministro degli Interni francese, Christophe Castaner, ha affermato che è importante prendere decisioni “coordinate” tra paesi e ha aggiunto che “le decisioni unilaterali di Spagna e Italia non aiutano a fare ciò che dovremo: lavorare insieme in modo solidale”. Il 13 maggio scorso la Commissione Europea aveva raccomandato ai paesi europei di riaprire le proprie frontiere in modo coordinato, valutando anche l’idea di viaggiare tra paesi con le medesime condizioni sanitarie per numero di contagi, decessi e curati.